
Nuovo adattamento del romanzo di Jane Austen, su una ragazza che combina o manda a monte matrimoni, e sta alla larga dall’amore.
Nell’ Inghilterra di inizio XIX
secolo seguiamo un anno, rigorosamente diviso per stagioni, nella vita di Emma Woodhouse. È ricca, ben
educata, bella e anche intelligente, ha un solo difetto: la superbia. Vive con il padre in una splendida tenuta, è molto amica del vicino Mr. Knightley e quando la sua dama di compagnia si sposa prende sotto la sua ala protettrice Harriet Smith, una graziosa ma povera ragazza. Emma passa le sue giornate a combinare matrimoni e mandarne a monte altri a suo piacimento, si sente superiore all’amore, finchè anche lei non si innamora.
Questa nuova versione – che esce in Italia direttamente in digitale, grazie alla piattaforma Chili – è l’esordio al lungometraggio della regista cinquantenne Autumn de Wilde, fotografa di band musicali (per i Florence + The Machine e The Decemberists), regista di videoclip e regista di spot di moda (per Prada). Infatti questo film ha l’estetica dello spot di moda, fotografia patinata e un’attenzione maniacale al decor, scene e costumi (di Alexandra Byrne) meravigliosi e curatissimi nei colori pastello e nelle fantasie.
Quest’estetica confetto, da casa di bambole, in realtà sta molto bene con la storia di un personaggio così vanitoso: Emma vive in mondo fatto solo di vestiti, dolcetti, decorazioni, acconciature e così via, in cui appunto il pettegolezzo è l’unico interesse nelle giornate quotidiane. Anche la colonna sonora è deliziosa, fatta principalmente di canti tradizionali inglesi, curata da Isobel Waller-Bridge (sorella della creatrice e protagonista della serie Fleebag).
Alla fine, in fondo, Emma è la storia di una ragazza che deve imparare a lasciare perdere tutti i suoi preconcetti, tutti i suoi piani e stare semplicemente a quello che la realtà ha da offrirle. E questo adattamento racconta bene questa storia.