
La scoperta di avere un tumore, obbliga un uomo ad affrontare diversamente molto di quello che prima dava per scontato.
Bruno Salvati (Kim Rossi Stuart) è un regista cinquantenne dal brutto carattere e dalla carriera non proprio brillante. A detta del suo produttore (Ninì Bruschetta) fa film con attori non famosi, che non vuole che piacciano al pubblico, commedie che non fanno neanche ridere. Non è che a casa vada molto meglio: ha un’ex moglie (Lorenza Indovina) e due figli cui vuole bene, ma con i quali sembra sempre incespicare. Una banale perdita di sangue dal naso che non vuole arrestarsi si rivela sintomo di qualcosa di ben più grave: un tumore del sangue curabile solo con un trapianto di midollo osseo non reperibile tra i familiari.