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Cinema: Il rosso e il blu

Il rosso e il blu (id.) Italia 2012, 98′ Genere: Commedia, Drammatico Regia di:Giuseppe Piccioni Cast principale:Margherita Buy, Riccardo Scamarcio, Roberto Herlitzka Tematiche: scuola, gioventù, rapporto maestro allievo, famiglia Target: da 14 anni

Spettacoli: Venerdì 19 e Sabato 20 Ottobre 2012 ore 21:00.


Che la questione primaria della scuola non siano solo i fondi per la sussistenza ma i motivi (nel senso proprio di quel che muove le persone) di coloro, insegnanti o studenti, che tutti i giorni varcano le sue porte, è cosa che pochi ammettono. Ed è benvenuta ogni opera che vada in questa direzione, non limitandosi a pochi luoghi comuni o a personaggi stereotipati, ma che tocchi, o perlomeno si avvicini, al nocciolo della questione. Si muove certamente in questa direzione Il rosso e il blu (come la matita per le correzioni) di Giuseppe Piccioni, che già aveva positivamente impressionato pubblico e critica con Fuori dal mondo, che trattava con sensibilità e gusto i temi della genitorialità e della vocazione religiosa; Piccioni sceglie per questo film un terzetto di interpreti (Margherita Buy, Riccardo Scamarcio e Roberto Herlitzka) per raffigurare la varia umanità che popola una scuola superiore italiana: una Preside (la Buy) preoccupata che il suo istituto funzioni, ma senza commistioni di alcun genere col mondo esterno; un giovane appassionato insegnante di Lettere (Scamarcio), attento ai suoi studenti ma sempre con un filo di sospetto nei loro confronti; un anziano insegnante di Storia dell’Arte che ormai ha perso ogni fiducia nei giovani e nel potere della sua materia di influenzare i loro interessi e la loro vita. Le certezze e i dubbi di ognuno verranno messi alla prova da rapporti che chiederanno sempre di più (un alunno in ospedale e senza famiglia per la Preside, una studentessa la cui vita privata suscita molti dubbi per l’insegnante di Lettere, un’ex allieva che si ripresenta improvvisamente a quello di Storia dell’Arte) e andando ben oltre la loro semplice professionalità, costringendoli a interrogarsi e accantonare risposte preconfezionate o scontate. I tre ruoli incarnano figure ben note a chiunque abbia fatto le superiori (la rigida, il prof alla mano, il vecchio rancoroso), ma l’abilità del regista e le capacità degli interpreti (Herlitzka meriterebbe un film tutto per sé, da tanto che conquista) fanno positivamente riflettere e mettere a confronto esperienze passate e contemporanee. Sfugge un poco, se vogliamo, il punto di vista del regista, che sembra volersi nascondere dietro ai suoi personaggi e girando attorno alle domande che comunque sorgono dentro e fuori queste brevi storie e che, da qualche crepa riescono anche a far capolino anche nei più disillusi e sfiduciati. Così finisce per confezionare un buon film, anche gradevole, ma che rimane in superficie lasciando un po’ irrisolti i tanti spunti interessanti messi in campo. fonte: sentieridelcinema.it

 
 
 

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