Cinema Magnago: Zarafa, giraffa giramondo.
- SdC Magnago
- 3 mag 2013
- Tempo di lettura: 2 min
Domenica 05 Maggio ore 16:15

Le avventure di Zarafa – Giraffa Giramondo (Zàrafa) Francia 2012, 78′ Genere: Animazione Regia di: Rémi Bezançon, Jean Christophe Lie Tematiche: amicizia, lealtà, viaggio, scoperta di sé Target: da 6 anni Consigliato
Il lungo viaggio di un bambino e della giraffa sua amica.
Sotto l’ombra di un maestoso baobab, ai margini di un villaggio africano, un anziano raccoglie attorno a sé un gruppo di bambini e narra loro una storia risalente ai primi decenni dell’Ottocento: protagonisti del racconto sono Maki, ragazzino in fuga dalla schiavitù, e Zarafa, una giovane giraffa che il pascià d’Egitto ordina di inviare come dono al re di Francia. Il piccolo Maki, affezionato all’animale, ne segue le tracce allo scopo di restituirgli la libertà. La comparsa, nel 1826, della ‘prima giraffa di Francia’ presso la corte di re Carlo V è l’evento storico su cui è costruita la fantasiosa trama di Zarafa, film piacevole e delicato, pensato su misura per i più piccoli dal regista-sceneggiatore Rémi Bezançon (Le premiere jour du reste de ta vie, 2008) e da lui diretto a quattro mani con Jean Christophe Lie, qui al suo primo lungometraggio come regista, dopo diverse esperienze nel dipartimento animazione per Disney (Hercules, 1997; Tarzan, 1999), Dreamworks (Sinbad: la leggenda dei sette mari, 2003) e in patria (Appuntamento a Belleville, 2003;Kirikù e gli animali selvaggi, 2005). Il duo inedito dà vita a una storia semplice e lineare (un vero e proprio road movie), vivacizzata dall’espediente della narrazione interna e da altre trovate come il susseguirsi di diverse tecniche illustrative, nella sequenza che raffigura in sintesi le varie tappe del percorso dal Sudan a Parigi. L’animazione, realizzata in due dimensioni tramite disegni a mano, è proprio ciò che salta subito all’occhio: l’intento degli autori è quello di evocare la lettura di fiabe su vecchi libri illustrati, un momento della prima infanzia che serenamente riunisce in sé divertimento e apprendimento. È un raro esempio di film d’animazione che riesce a rivolgersi specificamente ai bambini più piccoli, toccando al contempo argomenti delicati come schiavitù, morte, razzismo e solitudine, senza scadere nel politically correct o in quella ricerca ossessiva dell’elaborazione del dolore, del meccanismo catartico cui ci hanno abituato certe pellicole del genere. Interessante, agli occhi di adulti e piccini, è anche la chiara e ironica caratterizzazione delle diverse civiltà e religioni, realizzata non solo dalle immagini, ma anche dalle bellissime musiche. Una nota di merito va a Vinicio Capossela, autore della canzone originale ‘Zarafa Giraffa’, che scorre sui titoli di coda nella versione italiana: il musicista, anche doppiatore dell’anziano narratore, innesta sonorità di varia provenienza su un ritmo giocoso, in linea con lo sguardo della pellicola. Uno sguardo che con candore e assennatezza – il meglio dei bambini e il meglio degli adulti – si apre sulla varietà del mondo.
Maria Triberti fonte: sentieridelcinema.it
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