Cinema: RUSH
- SdC Magnago
- 7 ott 2013
- Tempo di lettura: 2 min
R
ush Usa 2013, 122′ Genere: Drammatico, Biografico Regia di: Ron Howard Cast principale: Chris Hemsworth, Daniel Brühl, Olivia Wilde, Pierfrancesco Favino, Nathalie Dormer, Alexandra Maria Lara Tematiche: sport, competizione, destino, morte Target: da 14 anni Consigliato
PROIEZIONI Venerdì 11 ottobre ore 21:00 Sabato 12 ottobre ore 21:00 Domenica 13 ottobre ore 21:00 Lunedì 14 ottobre ore 21:00
La sfida tra l’affascinante inglese James Hunt e l’iperrazionale e volitivo Niki Lauda dentro e fuori le piste della Formula 1, dove la velocità è tutto e un errore può costare la vita.
Torna a riunirsi la coppia Ron Howard –Peter Morgan (Frost/Nixon) per raccontare un altro “pezzo di storia”, in questo caso di storia sportiva, attraverso un confronto a due, anche se le vicende in cui sono coinvolti i due piloti di Formula 1 vanno ben oltre il circuito o i box. Puntando l’obiettivo sulla “fatidica” stagione 1976, ma permettendosi un necessario “passo indietro” per raccontare i percorsi e le personalità dei due piloti, Morgan mette a punto un doppio arco che contrappone (in modo talora quasi troppo perfetto) due esseri umani diametralmente opposti per carattere, temperamento e pure aspetto fisico, uniti però dalla passione per la corsa, anche se persino su questo ci sarebbe da fare dei distinguo… La struttura del racconto è classica, equanime nel distribuire tempo e attenzione tra i protagonisti, anche se la spina dorsale della storia è naturalmente un po’ sbilanciata a favore di Lauda, protagonista del pauroso incidente che è il punto nodale della vicenda, ma anche in qualche misura voce narrante, forse anche grazie al contributo che la consulenza del pilota austriaco ha dato al film in termini di autenticità. D’altra parte la presenza scenica e il carisma di Chris Hemsworth (bravo oltre che bello e capace di rendere le sfumature di un personaggio solo in apparenza solare e risolto) controbilanciano l’interpretazione mimetica di Daniel Brühl, che, come il suo “prototipo”, non ha paura di apparire sgradevole e finirà per conquistare il favore del pubblico e degli amici più con il suo dramma che con le sue vittorie… Howard mette la sua esperienza e la sua energia al servizio della storia che, forse qua e là appesantita da dialoghi un filo didascalici, prende davvero l’abbrivio quando Lauda mette piede a Maranello, come un motore che abbia bisogno di un po’ per arrivare ai giri indiavolati di una pista di Formula 1. Va detto che l’avvio non manca di elementi di interesse e la ricostruzione dell’epoca, fatta di glamour, ma anche di spietate statistiche sulla pericolosità delle gare (2/3 piloti all’anno morivano in gara o in prova), è di per sé uno degli elementi di forza della pellicola, insieme a un cast ricco e azzeccato. Si tratta di intrattenimento di alto livello, in cui lo sport riesce bene a diventare la metafora di scelte di vita diverse, ma in definitiva non contrapposte in modo banale. Un percorso in cui ognuno dei personaggi più che cambiare finisce per conoscersi meglio e accettare ciò che è, riuscendo con ciò a compiere la propria parabola di vita e di sport.
Luisa Cotta Ramosino
Fonte: sentieridelcinema.it
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